GRUPPO DI PREGHIERA “MATER REDEMPTORIS”

(Adoratori del SS. Sacramento)

 

Gesù non è più presente in mezzo agli uomini allo stesso modo in cui lo fu lungo le vie della Palestina.

Dopo la Risurrezione, nel suo corpo glorioso, apparve alle donne e ai suoi discepoli. Quindi condusse gli apostoli “fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse… si staccò da loro e fu portato verso il cielo” (Lc 24,50-51). Tuttavia, ascendendo al Padre, Cristo non si è allontanato dagli uomini. Egli resta sempre in mezzo ai suoi fratelli e, come ha promesso, li accompagna e li guida mediante il suo Spirito.

La sua presenza è ora di un altro ordine. In effetti “nell’ultima cena, dopo aver celebrato la Pasqua con i suoi discepoli, mentre passava da questo mondo a suo Padre, Cristo istituì questo sacramento come memoria perpetua della sua passione… il più grande di tutti i miracoli;  a coloro che la sua assenza avrebbe riempito di tristezza, lasciò questo sacramento come incomparabile conforto” (Tommaso D’Aquino, Ufficio del Corpus Domini, 57,4).

Ogni volta che nella Chiesa celebriamo l’Eucaristia, noi ricordiamo la morte del Salvatore, annunciamo la sua risurrezione, nell’attesa della sua venuta. Nessun sacramento è dunque più prezioso e più grande di quello dell’Eucaristia; ricevendo la comunione veniamo incorporati a Cristo. La nostra vita è trasformata e assunta dal Signore.

Al di fuori della celebrazione eucaristica, la Chiesa si prende cura di venerare l’Eucaristia che deve essere “conservata… come il centro spirituale della comunità religiosa e parrocchiale” (Paolo VI, Mysterium fidei, 68). […] Rimanendo in silenzio dinanzi al Santissimo sacramento è Cristo, totalmente e realmente presente, che noi scopriamo, che noi adoriamo e con il quale stiamo in rapporto. […] Come ricorda il Libro della Fede dei Vescovi del Belgio, la preghiera d’adorazione in presenza del Santissimo Sacramento unisce i fedeli “al mistero pasquale; essa li rende partecipi del sacrificio di Cristo di cui l’Eucaristia è il sacramento permanente”.

[…] Attraverso l’adorazione, il cristiano contribuisce misteriosamente alla trasformazione radicale del mondo e alla diffusione del Vangelo. Ogni persona che prega il Salvatore, trascina dietro di sé il mondo intero e lo eleva a Dio. Coloro che s’incontrano con il Signore svolgono dunque un eminente servizio; essi presentano a Cristo tutti coloro che lo conoscono o che sono lontani da lui; essi vegliano dinanzi a lui, in loro nome.

I fedeli, quando adorano Cristo presente nel Santissimo Sacramento, devono ricordarsi che questa presenza deriva dal Sacrificio e tende alla comunione sia sacramentale che spirituale.

Esorto dunque i cristiani a fare regolare visita a Cristo presente nel Santissimo Sacramento dell’altare, poiché noi siamo tutti chiamati a rimanere in modo permanente in presenza di Dio, grazie a colui che resterà con noi fino alla fine dei tempi.

 

Il culto al Santissimo Sacramento “sia l’occasione preziosa per la piena consapevolezza di questo tesoro che Cristo ha affidato alla sua Chiesa. Ci aiuti la Vergine Santa, che incarnò con l’intera sua esistenza la logia dell’Eucaristia”.[2]

Sostenuti da Maria “Mater Redemptoris”, possiamo riconoscere sempre di più nell’Eucaristia la fonte e il vertice della nostra vita.



[1] Cfr Giovanni Paolo II, Lettera sull’Adorazione Eucaristica, 1996

[2] Cfr Giovanni Paolo II, Mane nobiscum Domine, 31